Il logo non è soltanto il simbolo di un’azienda ma è una componente molto importante  dell’immagine di un brand che verrà impressa in tutta la comunicazione online e offline. L’ideazione di un logo è tutt’altro che semplice e richiede un approccio ad ampio raggio: il logo infatti dovrà racchiudere la filosofia, e origini, la storia, i valori dell’azienda.

Esistono differenti tipologie di logo con diversi scopi e obiettivi. I principali sono:

    • Wordmark: è un logo molto semplice, immediato e comprensibile, formato dal solo carattere tipografico. Per renderlo riconoscibile e non banale è necessario utilizzare font importati (come nel logo di  Disney) o dotarli di caratteristiche particolari (ad esempio la E inclinata di Dell). 
Generalmente sono le aziende più famose e conosciute ad utilizzare un Wordmark;
      
    • Monogramma: è un logo testuale basato sulle lettere iniziali del brand che  vengono rielaborate graficamente fino ad ottenere un aspetto unico e particolare (ad esempio il logodi PlayStation, o quello di LG). Questa soluzione viene spesso adottata dai brand che hanno un nome lungo; infatti con un monogramma è possibile personalizzare anche dispositivi e supporti molto piccoli. 
      Questa tipologia di logo viene spesso scelta dai singoli professionisti o da chi decide di fare della sua persona un personal brand e vuole quindi utilizzare il suo nome e cognome;
      
    • Pittogramma: è un logo visivo, formato da un’immagine che rappresenta un elemento concreto strettamente legata ad un elemento importante dell’azienda come ad esempio: la funzione (la fotocamera di Instagram), la missione (il panda del WWF) o i valori (swoosh della Nike). 
      Questo tipo di logo è molto efficace perché crea una connessione psicologica tra cliente e brand. Un’altra peculiarità è che non utilizzando lettere può essere compreso in tutto il mondo.
      
    • Logo astratto: presenta le stesse caratteristiche del Pittogramma, ma l’immagine rappresenta una figura astratta che dovrebbe rimandare, ad un elemento o ad un concetto reale (come il logo di Pepsi, che ricorda la cola nella bottiglia); 
      
    • Emblema: logo ibrido, in cui il nome del brand compare all’interno del simbolo. Gli elementi di un Emblema non sono mai isolati ma formano un’unica composizione. È un tipo di soluzione capace di unire nome e immagine ma molto meno flessibile e maneggiabile di altre tipologie in quanto i suoi elementi sono difficili da separare (ad esempio Converse All Star o Harley-Davidson);
      
    • Combinazioni: quando l’azienda decide di fondere insieme sue tipologie di logo così da creare un elemento completo e che si differenzia dalla concorrenza. Una delle associazioni più comuni è Pittogramma più Monogramma la quale permette di avere sia un’immagine che una componete testuale forte.


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